Nanni Vitali evade dal carcere con
quattro complici. Nanni è un pericoloso criminale, il suo obiettivo
è la vendetta, regolare i conti con quelli che lo hanno fatto
arrestare. E mentre cerca il traditore, un certo Barbareschi, sparge
sangue ovunque. Così, lui e i suoi uomini che lo seguano
ciecamente, sequestrano Barbareschi insieme alla sua donna,
Giuliana. Mentre gli uomini di Vitali pestano e uccidono con la calce
viva il traditore, Nanni stupra Giuliana. Nel frattempo il
Commissario Santini cerca di fermarlo e segue le sue tracce. Nanni
Vitali fa di Giuliana la sua donna, si rinchiude con lei in un Hotel
e la costringe a partecipare a una rapina nell’Azienda dove il
padre di lei lavora come guardia. Giuliana, di nascosto e impaurita,
si reca alla polizia e svela le intenzioni del criminale al
commissario Santini che organizza quindi una trappola nella quale
vengono catturati i complici di Vitali. La belva, ormai sola, riesce
a fuggire, facendosi largo sparando con un mitra da un'auto in corsa
e forzando il blocco della polizia. Vitali fa visita alla sorella per
chiederle dei soldi e le dice che lascerà il paese solo dopo aver
sistemato i conti con il commissario Santini e con Giuliana che l'ha
tradito. Prova a uccidere Giuliana, sotto scorta, ma fallisce
ferendola, così, aiutato da un giovane delinquente detto il “Bimbo”,
rapisce Carla e il Giudice Santini, rispettivamente sorella e padre
del commissario. Il giudice Santini è colui che confermò la pena a
Nanni Vitali. Il commissario Santini individua i rapitori in un
capannone abbandonato in un piccolo paesino. Uccide "Bimbo"
con un colpo di pistola, e riesce ad avere la meglio su Vitali in un
combattimento che finisce in un corpo a corpo a mani nude.
La belva col mitra è un film diretto
da Sergio Grieco. È una pellicola molto particolare nel panorama dei
poliziotteschi, un pulp amatissimo da Quentin Tarantino che lo ha
omaggiato nel suo Jackie Brown, dove Melanie guarda in tv proprio la
Belva col mitra. Famosissima la frase di Samuel Jackson che vede
Helmut Berger (Nanni Vitali) e esclama “ma chi è Rutger Hauer?”.
Fatto sta che Helmut Berger è
straordinario, bello, folle, violento. Berger da il meglio di sé in
una intensissima interpretazione che da solo vale la visione del
film. Sottotono invece l’interpretazione, svogliata, di Richard
Harrison, nei panni del commissario che sembra la copia sbiadita di
Maurizio Merli. Bellissima e spaventatissima Marisa Mell che
interpreta Giuliana, a quel tempo compagna nella vita reale proprio
di Helmut Berger.
Durante la visione ci si rende conto
anche del fatto che la pellicola ha dei momenti imbarazzanti come le
facili fughe di Nanni Vitali e la stupidità del commissario e delle
autorità nel prendere alcune decisioni.
Nonostante questo il film è uno dei
miei preferiti. Grieco riesce a mantenere sempre alto l’interesse
dello spettatore. Per tutto il film aleggia un'atmosfera malvagia e
malsana che non ho riscontrato in nessuna altra pellicola del genere.
Quella sensazione di "fastidio" che provo ogni volta che vedo
questo film è … piacevole! Merito indubbiamente del regista e di
Helmut Berger.
La sequenza finale la dovrebbero far
studiare a tutti gli aspiranti registi, per il modo in cui è girata
ma soprattutto per il carico emozionale che trasmette. Grieco si
sofferma sull’arresto di Helmut Berger, che appare come un Belva legata che
grida (in silenzio) vendetta… eccezionale!
Bella e funzionale alla storia la
colonna sonora di Umberto Smaila.
Il trailer del film
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