Luca Canali è un magnaccia di Milano,
un pesce piccolo, un delinquente “per bene”, che viene
ingiustamente incolpato di aver fregato soldi alla mafia durante un
traffico di droga. Dall’America, il boss dei boss, assolda due
killer e li spedisce in Italia per farlo uccidere. L’ordine è di
farlo in maniera plateale per dare una dimostrazione forte anche alla
mala Milanese.
Luca Canali, che ha sempre rispettato
“la famiglia” e non ha mai creato casini, si ritrova a essere
tallonato dalla mafia locale del boss Settesoldi e dai due killer
americani senza saperne il motivo. Abbandonato da tutti riesce in
qualche modo a scappare agli uomini del boss di Milano e a
nascondersi. La mala milanese comincia a sentirsi in pericolo in
quanto è il boss di Milano che ha fregato gli americani. Così
Settesoldi fa uccidere la moglie e la figlia piccola di Luca Canali
per stanarlo. Questi esce allo scoperto e pianifica la sua vendetta.
S’intrufola nel quartier generale del boss e lo uccide nel suo
studio dopo aver fatto una strage. Poi fa recapitare un messaggio ai
due killer per dire loro che il colpevole era Settesoldi. Ma gli
ordini sono di uccidere Luca Canali e i due killer devono portare a
termine la loro missione. Così, all’interno di un cimitero di
macchine, ci sarà la sfida fra Luca Canali e i due killer americano
assoldati dalla mafia. Luca Canali riuscirà a uscirne vivo.
Grande pellicola di Fernando Di Leo.
Secondo film, dopo Milano Calibro 9, della trilogia del milieu. Noir
in piena regola e azione pura. Altro film amato da Quentin Tarantino.
Mario Adorf, qua attore protagonista,
un grande che tiene letteralmente la scena. Adolfo Celi cattivissimo
nella parte del boss Settesoldi. Henry Silva spavaldo e “americano”
e Woody Strode cattivo e duro sono i due killer americani.
Tarantino guarda e impara e noi…. Si
snobbano.
Grande cult da vedere assolutamente.
L'inizio del film